Per qualche motivo, il fumetto alternativo in Gran Bretagna non e mai
diventato ricco e colorito come quello degli Stati Uniti. E' difficile dire
il perché, ma una delle ragioni delle ragioni puo essere la mancanza di
editori alternativi di rilievo. Non esistevano riviste influenti o ben
distribuite, né comic books sovversivi in grado di dare spazio a nuovi
artisti coraggiosi. Ma questo non significa che non ci siano buoni ed
espressivi artisti nel Regno Unito. Se nel mondo ci fosse giustizia, Lee
Kennedy, per esempio, sarebbe famosa come la sua controparte di carta
autrice di fumetti autobiografici negli Stati Uniti e in Canada. Le sue
confessioni sulla vita nella scuola cattolica, o sul lavoro da schiava
dietro un quadro di comando in un teatro d'opera a Londra, sono tristi e
umoristiche allo stesso tempo. Il suo interesse per i sogni le ha permesso
di fare un'apparizione in Rare Bit Friends di Rick Veitchs, e di essere
inclusa nell'antologia Flock of dreamers della Kitchen Sink Press. Il lavoro
di Lee Kennedy riflette l'ironia del Vecchio Mondo, dove lei vive dal 1974
pur essendo cresciuta a New York City, e questo spiega perché non si
vergogna ad usare riferimenti alla cultura popolare. I suoi fumetti sono
stati pubblicati in molte antologie (inclusa l'italiana Kerosene), ma in
questo periodo di cresi lei continua ad autopubblicarsi.
ALEKSANDAR ZOGRAF: COME SI E SVILUPPATA LA TUA CARRIERA? TU SEI DELLA
STESSA GENERAZIONE DELLA PRIMA ONDATA AMERICANA DI FUMETTISTI UNDERGROUND,
VERO? MI HAI DETTO CHE ERI TROPPO TIMIDA PER CONTATTARE AUTORI COME KIM
DEITCH O ROBERT CRUMB, E CHE SOLO PIU TARDI HAI CAPITO CHE ERANO PERSONE DI
STRADA E NON ARTISTI CHIUSI DENTRO INACCESSIBILI "TORRI D'AVORIO".
Lee Kennedy: Ho solo qualche anno in piu rispetto ai grandi artisti
underground degli anni '60. Quando ho visto i primi Zaps, ecc., ero
diventata matta di gioia, volevo fare quel tipo di cose ma non avevo idea
che questi fumettisti fossero poveri ed incasinati come me. Ne avevo idea di
come avvicinarmi a loro, o che potessi diventare una di loro, se avessi
tentato. Facevo fumetti solo per divertirmi, mostrandoli agli amici, e
talvolta perdendoli o buttandoli anche. Era veramente patetico: cercavo il
modo per diventare una vera autrice ma non ci riuscivo. Sembra bizzarro ora,
ma a quel tempo se non sapevi dove andare, o da chi andare, era veramente
difficile ottenere informazioni. Ho spedito una lettera a Kim Deitch da fan,
quando avevo solo 18 anni e lui stava lavorando a The East Village Other. Fu
cosi gentile da mandarmi un suo disegno che devo aver conservato da qualche
parte.
AZ: CREDO SIA UN PECCATO, PERCHÉ QUASI TUTTI QUELLI CHE SI UNIRONO ALLA
PRIMA ONDATA DI FUMETTISTI UNDERGROUND SONO DIVENTATI IN QUALCHE MODO
FAMOSI. SEMBRA CHE GLI ANNI '60 FURONO COSI PIENI DI EVENTI, COSI
DRAMMATICI, CONTROCORRENTE. QUALI SONO I TUOI RICORDI DI QUEI MOMENTI?
LK: Ricordo di averne vissuto selvaggiamente l'ultimo periodo. Fu molto
belo, ma ero troppo giovane e stupida per godermelo completamente. Ero
sempre li che piangevo dietro a qualche fidanzato, generalmente facendo la
matta. Credo che la giovinezza sia fatta per essere buttata via! Andavamo
ai concerti al Filmore East di New York; li vidi gli Who (e mi piacque Pete
Towsend), Janis Joplin, BB King, Chuck Berry, ecc. Immense proiezioni che
pulsavano di colori e morfina. Oggi sembrerebbe tutto fumo e niente arrosto,
ma allora fu un eccitamento visivo grandissimo! Vedemmo il Crazy World di
Arthur Brown in Central Park. era cosi andato che non riusciva nemmeno ad
esibirsi in modo decente e le persone gli urlavano e gli lanciavano oggetti.
Lui sembrava incarnare l'ultimo candidato per la tomba del rock'n'roll, ma
ora e pulito e sembra condurre una vita tranquilla. Si esibisce ancora
talvolta. Amo I am the God of Hellfire. Mi fa davvero sorridere, e mi
riaccende molti ricordi delle cose pazzesche che facevamo. Guardando
indietro, talvolta mi meraviglio che qualcuno sia sopravvissuto! Andammo
anche ai grandi concerti ad Atlantic City e Woodstock. Prendevo LSD e trovai
un'immensa folla quando arrivammo. Continuo a piovere, e una grande
ambulanza elicottero continuava a scendere giu, immaginavo di essere in
Vietnam, ah ah. Rimasi incastrata nel fango e persi uno dei miei sandali,
che dovrebbe essere ancora li sepolto. Credevamo davvero di poter cambiare
il mondo in meglio, mentre i nostri genitori pensavano fossimo dei depravati
che stavano condannando se stessi all'inferno. Ricordo quando Martin Luther
King fu assassinato. Come tanti pensai che i neri si sarebbero ribellati e
che per vendetta ci avrebbero uccisi tutti. In molti modi noi bianchi
eravamo comunque razzisti, e pudici rispetto al sesso e alla droga.
AZ: HAI COMINCIATO A PUBBLICARE NEGLI ANNI '90. GIUSTO?
LK: Si, e stato quando il London Cartoon Centre inizio a tenere corsi per
adulti e io provai a cimentarmi con la carriera di fumettista. Grazie al
Cartoon Centre cominciai ad avere un po' piu di fiducia in me stessa, anche
perché gli insegnati erano incoraggianti. Loro avevano una galleria
permanente in un negozio a Brixton; li cominciai a portare i miei lavori di
fumetto alternativo. Ci fu un editore che non acquisto nulla ma continuava a
mandarmi consigli ed incoraggiamenti. Facevo anche fumetti autoprodotti, in
segreto, usando la fotocopiatrice del mio lavoro diurno.
AZ: LA TUA OPERA HA RAGGIUNTO UNA MAGGIORE POPOLARITA GRAZIE ALL'ANTOLOGIA
DI DONNE INGLESI FANNY.
LK: Si, ho ottenuto buoni risultati lavorando sul Fanny. E' stato veramente
eccitante perché, nonostante i guadagni molto bassi, mi faceva sempre
sentire una professionista, e poi mi trovavo in mezzo a grandi autrici come
Kate Charlesworth, Carol Swain, ecc. Mi piacerebbe che l'antologia
continuasse, ma non ci sono speranze. Hanno cominciato a chiedermi di
contribuire ad altre antologie e mostre, e ho contatti con autori di tutto
il mondo: Roberta Gregory, Leanne Franson, Jim Woodring, Dario Morgante e
Donna Barr. Questo ti fa capire piu di ogni altra cosa che il fumetto e una
passione universale.
AZ: QUAL E IL VANTAGGIO E QUALE LA DEBOLEZZA DEL FUMETTO ALTERNATIVO DI
OGGI?
LK: Penso ci sia il vantaggio di essere piu visibile e accessibile, in
questi giorni. E Internet aiuta. Puoi veramente disegnare cose "oscure".
Detto questo pero, l'audience sembra essere addirittura piu elusiva. Nessuno
sembra piu essere interessato ai fumetti oggigiorno. E io mi sento pure
vecchia. Quando vado a queste convenction, sono tutti diciottenni... Penso
che e cosi che debba succedere, ma invecchiando io tratto argomenti quali
l'avvicendarsi delle eta (orribile!), e i ragazzi non ne vogliono sapere di
quella roba, mentre le persone della mia generazione o almeno la maggior
parte di loro, non leggono piu fumetti, ma dovrebbero! Ritengo di essere
una delle poche autrici dell'ultima generazione che disegnera le sue storie
fino alla tomba. Penso che sara affascinante farlo in un modo un po' soft,
essere vista in racconti veramente autobiografici, di gente morente. Ah ah,
suona un po' spaventoso, ma credo ci sia del valore in questo. Robert Crumb
e Aline Kominsky sembra vogliano percorrere la stessa strada. Qualche anno
fa Crumb ha lavorato su quella grande storia Midlife Crisis e, ragazzi!
quanto mi e piaciuta. Buon per lui! Io sto vivendo questo passaggio a modo
mio, e per quanto possa interessare, anche Roberta Gregory. Ho scritto un
libro sullo stesso argomento, che forse non sara mai pubblicato ; sta
marcendo da Slab-O-Concrete (il mio editore inglese) e si intitola The
Menopause Special!
AZ: PENSI CHE LE FUMETTISTE ABBIANO QUALCOSA IN COMUNE? TU HAI PUBBLICATO
IN ALCUNE ANTOLOGIE FEMMINILI QUINDI PUOI DIRCI COSA PENSI DI PROGETTI DI
QUESTO GENERE?
Non ho mai pensato a me stessa come una "fumettista donna" e ho ancora la
patetica e hippy credenza che ogni differenza nella psiche di maschi e
femmine sia dovuta ad indottrinamento. Sono sicura che gli uomini hanno gli
stessi sentimenti che ho io... Comunque tornando indietro negli anni,
l'unica fumettista underground veramente famosa era Trina Robbins, e lei era
la ragazza di Kim Deitch. Le donne non erano ancora particolarmente
incoraggiate, o benvenute, nel settore. Non penso che Aline Kominsky sarebbe
stata in grado di di poter presentare il suo lavoro se non fosse stata
legata a Crumb. Non che non meritassero di essere famose, naturalmente, ma
credo che a quei tempi, stare insieme a un uomo di successo sicuramente
diede loro un "aiuto". Dopo ci furono Dori Seda, Mary Fleener, Roberta
Gregory, Phoebe Gloeckner, Lynda Barry, ecc. E oggi c'e un certo numero di
fumettiste eccellenti. Mi diverto abbastanza a prendere parte in progetti di
"tutte donne" come Fanny e Girlfrenzy. E' divertente, e ci da l'opportunita
di mostrare quanto di vario e affascinante abbiamo!
AZ: DI COSA TI STAI OCCUPANDO AL MOMENTO?
Faccio una serie su gente grassa famosa per la rivista Size, e mi piacerebbe
andare avanti con questo tipo di cose. Sono anche molto interessata
all'evoluzione del fumetto sul web, sebbene per me niente potra mai
rimpiazzare i "veri" fumetti. Ho accettato fin troppo lavoro, ma sto
cercando di averne abbastanza per sopravvivere. Bene, fare fumetti e cio per
cui Dio mi ha messo al mondo, e sebbene nessuno mi paghi per questo, sono
molto attiva. E' tutto a posto....
LINKS:
http://www.lambiek.net/kennedy_lee.htm
http://homepages.msn.com/stagest/crazycrone/ Il sito (?!?!?) di Lee Kennedy
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